Il verde nascosto

Non c’è bambino cagliaritano che non abbia provato, almeno una volta, a cavalcare e arrampicarsi sui rami degli enormi ficus, simbolo dei Giardini Pubblici, tra i più grandi spazi verdi urbani. Concepito in epoca sabauda, come spazio armonioso destinato alla cittadinanza, ha assunto la sua veste definitiva nella seconda parte del XIX secolo, con la piena maturazione delle piante. Dal grande viale alberato, si ramificano piazzole e sentieri secondari e irregolari, immersi nei prati punteggiati da palme e piante esotiche. Fontane e sculture accompagnano verso l’ingresso della Galleria comunale d’arte, con il suo profilo severo e quieto naturale traguardo di una passeggiata ristoratrice.

Ringhiere assalite da rampicanti, balconi trasformati in serre sospese. Capovolge un rione e lo converte in giardino, il concorso Balcone Fiorito, nato a a Villanova dall’intenzione green del “Comitato di Villanova” di valorizzare, ravvivare, colorare ed impreziosire il proprio quartiere. Sono proprio gli abitanti a sfidarsi a colpi di composizioni floreali, arbusti rigogliosi, che in poche settimane esplodono su balconi, finestre, davanzali, terrazze, ingressi, portoni e ringhiere. Intitolato a Rosa Maria Sotgiu e Luigi Ferruccio Bonifacio, noti artigiani della bottega OPI in via San Domenico e ideatori delle precedenti rassegne tenutesi a cavallo del 2000 per sette edizioni, si tiene ogni primavera. E delizia, per tutta l’estate, chi percorre piazza e via San Domenico, via San Giovanni e Piccioni.

Merenda, palla e un sacchetto colmo di pane raffermo. Dotazione originale, quella dei bimbi in visita al parco di Monte Urpinu, il più importante della città. Spazio ideale per i giochi e l’incontro ravvicinato con oche e papere, che attendono il boccone prelibato, è soprannominato polmone verde di Cagliari. Le cime degli altissimi pini d’aleppo sembrano pulsare e abbandonarsi al vento, visibili anche a chilometri di distanza. Per secoli dominato da natura selvaggia (abitato da animali come le volpi, da cui il nome Urpinu) e dalle più varie specie della macchia mediterranea, oggi il parco si estende per 350mila metri quadri, coronato dal viale Europa, da cui si spalancano imperdibili vedute su Cagliari, la pianura del Campidano, lo stagno di Molentargius e la spiaggia del Poetto.

Orari di apertura:

Gli orari sono stagionali e rispettano il seguente calendario:
febbraio e novembre dalle 6.30 alle 19.00;
marzo dalle 6.00 alle 19.30;
aprile dalle 5.30 alle 20.00;
maggio dalle 5.00 alle 21.00;
giugno, luglio e agosto dalle 5.00 alle 22.00;
settembre dalle 5.30 alle 21.00;
ottobre dalle 6.00 alle 20.00;
dicembre e gennaio dalle 7.00 alle 18.00.

Prezzi:

Ingresso libero

Per chi ama il mare, nella sua forma più pigra o sportiva, è tappa obbligata. E’ per tutti i gusti, il Poetto, la spiaggia dei cagliaritani e non. Con i suoi otto chilometri di estensione, che coprono anche il territorio di Quartu Sant’Elena, accoglie ogni estate migliaia di bagnanti da tutta la Sardegna. Per una giornata negli stabilimenti, un’uscita in barca a vela o windsurf, un cocktail nei baretti che scandiscono la sua divisione in fermate, in coincidenza con le tappe delle linee extraurbane dei bus. Quelli che hanno rimpiazzato il filobus, impresso in cartoline nere di seppia insieme con la distesa colorata dei casotti, le piccole casupole che le famiglie cagliaritane utilizzarono, dal secondo dopoguerra fino al 1986 (anno della criticatissima, ancora oggi, demolizione), come pied à terre nelle infinite giornate nella spiaggia dei Centomila.