Tra le Mura, i Bastioni e le Torri

Durata (h:m):

2:30

Lunghezza a piedi:

8 km

Difficoltà:

hard

Un lungo passato di sangue, valore, battaglie. Trasuda, è incastonato nella pietra chiara della cinta muraria che ancora oggi protegge Castello. Parti estese si alternano a porzioni occultate dai rampicanti e inglobate nei nuovi edifici. Come accaduto a vecchie torri, da riscoprire con uno sguardo attento. Ancora splendide e imponenti, invece, quelle situate in cima alla rocca, capolavori di fisica ed edilizia, perenni custodi di un antico coraggio

Torre dell'Elefante

La statua del pachiderma, sospesa su un peduccio dell'antica torre pisana, edificata nel 1307, si inizia a scorgere, con il suo sinuoso profilo, dal fondo di via Università, situata a ridosso del Bastione di Saint Remy e del Teatro Civico. L'elefante, ormai simbolo della città e della nostra App, sovrasta l'antica porta omonima e, se un tempo difendeva la città dagli invasori, oggi vi accoglie e accompagna verso l'antico bastione di Santa Croce con la sua terrazza sospesa fra cielo e mare, compagno di aperitivi e appuntamenti galanti insieme al vento di maestrale.

Telefono: 070 4092306 - 070.667.0168 Fax: 0706851832

E-mail: orientare@orientare.it

Sito web: www.beniculturalicagliari.it

Orari di apertura: Inverno: lun-dom 9-17 / Estate (a partire da lunedì 11 maggio 2015): lun-dom 10-19

Prezzi: intero € 3,00 - Ridotto e gruppi oltre 15 persone € 2,00 Scolaresche € 1,00

Come arrivare: BUS 7

Visite guidate a cura di: Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri P.C. Vignarelli

Bastione del Balice

Forse nemmeno i cagliaritani delle nuove generazioni, sanno della sua esistenza. Nascosto alla vista dei visitatori, perché inglobato nel palazzo dell’Università sulla via omonima nel quartiere di Castello, Il Bastione del Balice venne progettato dall'architetto Rocco Cappellino; grazie alla sua posizione strategica nei pressi della Torre dell'Elefante, aveva l'obiettivo di fronteggiare gli attacchi nemici provenienti dal mare.

Non è dotato di ingresso autonomo. Per visitarlo, è necessario accedere al Rettorato, attraversarlo per raggiungere il cortile retrostante che sorge esattamente sul bastione. E immaginare i soldati in arme, pronti a respingere le minacce giunte dal mare.

Torre dell'aquila

Due nomi per una torre. La torre del Leone, costruita agli esordi del 1300, appare incorporata nel palazzo Boyl dopo essere stata in parte distrutta nel 1708 dai bombardamenti inglesi, nel 1717 dalle cannonate spagnole e infine nel 1793 dall'attacco da parte dei francesi durante il quale perse la sua parte superiore.

E’ nota anche come Torre dell’Aquila, per via della presenza di una scultura di un rapace scolpita nella porta che consentiva l’ingresso dentro la cinta muraria

Terrazza Umberto I

Al mattino presto, è un viavai di zaini e grembiuli. La terrazza Umberto I, tra gli angoli più panoramici del quartiere di Castello, costituisce l'appendice più settentrionale del bastione di Saint Remy e la piazza antistante la scuola elementare. Facilmente raggiungibile tramite l'ascensore panoramico del Viale Regina Elena, fu destinata alla funzione difensiva fin dal Medioevo, quando era interessata da una cortina muraria con due torri.

Nel XVI secolo fu realizzato un bastione conosciuto sotto varie denominazioni, tra cui quella di Terraple de la Fontana Bona, per la presenza di una fontana poi denominata anche "di Santa Caterina", a seguito della costruzione della chiesa omonima con annesso monastero (XVII secolo).

Attualmente è chiusa al pubblico per ristrutturazione.

Bastione Saint Remy

Il suo aspetto candido, innocuo e maestoso, poggia su un passato battagliero, Costruito sui resti delle mura del circuito fortificato della città medievale, ancora visibili in alcuni punti, il Bastione di Saint-Remy prende il nome dal primo Viceré piemontese.

La passeggiata coperta e la panoramica terrazza Umberto I, cuore della movida estiva cagliaritana e attualmente chiusa per ristruttuazione, furono progettate nel 1896 da Giuseppe Costa e Fulgenzio Setti e inaugurate nel 1901. E ancora dominano la piazza Costituzione, con le arcate e la gradinata a doppia rampa, gravemente danneggiati durante la Seconda Guerra Mondiale ma ricostruiti fedelmente poco dopo.

Porta dei Due Leoni

Si percorre in tutta fretta, di solito. Ma, durante le visite guidate destinate anche ai cittadini, una sosta alla porta dei due Leoni, non manca mai. Situata sotto il Baluardo dello Sperone, dove fu incastonata nel 1535, funge da cerniera tra i quartieri storici di Castello e Marina e prende il nome dalle due sculture raffiguranti teste di leone, visibili sulla sommità della porta.

Cinta muraria

Armatevi di pazienza, aguzzate la vista, scardinate l’apparenza. Sotto palazzi, cartelloni pubblicitari, cascate di capperi, scoprirete – pezzetto dopo pezzetto - le mura di Cagliari, che circondano per l'intero perimetro il quartiere storico di Castello e comprendono due torri integralmente superstiti: quella di San Pancrazio e quella dell'Elefante. La cinta muraria e relative fortificazioni furono erette sotto il viceregno di Dusay (1491-1508). In gran parte rimaneggiate, sono tuttavia visibili in più porzioni, anche incastonate in edifici di epoca successiva. La cinta si estende dal bastione di Saint Remy lungo il Terrapieno e, sul versante opposto, dalla piazza Martiri.

S'Avanzada

S’Avanzada è una morbida salita panoramica, che dai Giardini Pubblici conduce all’ingresso della rocca di Castello. In origine era protetta da un alto portale, poi demolito per far spazio a uno slargo che confluisce nella porta di San Pancrazio, sottostante l’omonima torre. Dalla sua balaustra si possono ammirare i tetti di Villanova, Monte Urpinu e il Campidano da una parte, la Sella del Diavolo, la Basilica di Bonaria e l’intero Golfo degli Angeli.

Torre di San Pancrazio

Più in alto di così, non si può davvero. Con i suoi 36 metri, la Torre di San Pancrazio svetta nel cielo di Castello. Progettata nel 1305 dall’architetto Giovanni Capula, con i suoi 36 metri la Torre di San Pancrazio è la più alta di Cagliari. Come la gemella torre dell'Elefante, è realizzata in Pietra Forte, un calcare bianco estratto dal colle di Bonaria. Nei tre lati chiusi, spessi ben tre metri, presenta varie feritoie molto sottili. Il quarto lato, come la maggior parte delle torri pisane, si rivolge verso l'interno del Castello, e mostra i ballatoi situati sui quattro piani della torre. Dopo il suo utilizzo come baluardo difensivo, ebbe varie destinazioni, fino alla restituzione alla veste originale attuata nel 1906 per opera di Dionigi Scano.

Come arrivare: BUS 7

Visite guidate a cura di: Istituto Magistrale Eleonora d’Arborea

Torre dello Sperone

La torre dello Sperone, o degli Alberti o di San Michele, è l’unica testimonianza della cinta muraria, eretta dai pisani nel XIII secolo, a difesa del quartiere storico di Stampace. L'edificio, attraversato alla base da un portico, venne edificato nel marzo 1293, come riporta un’epigrafe posta sul prospetto della torre affacciata su via Portoscalas.

Di forma quadrangolare, costruita in pietra calcarea, è ornata da alcune finestre rettangolari e una sorta di loggietta cieca, costituita da quattro archi a tutto sesto, stessa forma dell'arco del sottostante portico.