La luce soffusa ricamata dal rosone si proietta nell’unica, piccola navata. Accoglie il fedele, lo avvolge in un abbraccio intimo, tanto lontano dalla maestosità dell’esterno della basilica di Bonaria. Attraversato il portale di bronzo, il santuario si schiude come uno scrigno di fede. Tramandando, intatto, il muto stupore che nel 1370 colse i fedeli al ritrovamento di una cassa misteriosa giunta dal mare, contenente un simulacro della Madonna con bambino, ricavato da un solo pezzo di legno di carrubo. Lo stesso che, ancora oggi, benedice con lo sguardo materno i tanti pellegrini che ogni giorno visitano il santuario, gli sposi che lo scelgono per sancire il loro legame sacro.
La piccola chiesa rappresenta un pregevole esempio di architettura gotico-catalana in Sardegna. Risale infatti ai primi anni del Trecento, quando la città subì l’assedio dei Catalani. Esternamente, l’edificio si presenta costruito in blocchi calcarei. Nella facciata sono inseriti elementi della chiesa distrutta di San Francesco di Stampace.
L'aula, a navata unica, si conclude con un’abside a pianta poligonale. Le cappelle laterali nel fianco meridionale presentano copertura a botte ogivale che sostituisce quella originaria, in legno.
L'attuale dimensione del santuario si deve al restauro compiuto intorno alla metà del XIX secolo. Le parti originali si trovano nella zona presbiteriale, unica area superstite dell’impianto del XIV secolo, con pianta semidecagonale sovrastata da volta ombrelliforme.
E’ fiancheggiata dall’imponente Basilica di Bonaria (link), risalente al 1700.
Indirizzo:
Piazza Bonaria, 2
Telefono:
070301747
Sito web:
www.bonaria.eu
Orari di apertura:
orario invernale: 06:30 -11:45 / 16:00 -19:00
orario estivo 6:30-11:45 / 16:30-19:45