Sui passi degli antichi

Scoprirla, non è facile. Serve prendere l’ ascensore di Santa Chiara che conduce fin sulla rocca di Castello, per immergersi –fosse solo per pochi secondi-in un concentrato di storia romana.

In cima alle scalette, percorso un breve tratto di via Santa Margherita, resta traccia di strutture murarie, di una cisterna e una necropoli ascrivibili al periodo compreso tra il IV-II secolo a.C. e V secolo d.C.. Unica testimonianza di un’intensa attività manifatturiera, connessa alla presenza di un forno e una vetreria.  

Sangue e lacrime, paura e coraggio. Trasudano ancora, nella cripta di Sant'Efisio, accessibile dall'omonima chiesetta nel rione di Stampace. Luogo di tortura, per il martire guerriero Efisio che lottò per la fede. Tomba del suo seguace Edizio, martire anche lui. E rifugio durante i bombardamenti che straziarono la città nel 1943.

La chiesa di Sant’Efisio sorge su una grotta, che affonda per nove metri nella roccia calcarea, ritenuta tradizionalmente la prigione dove Efisio fu rinchiuso prima di essere decapitato sulla spiaggia di Nora nel 303 d.C. nel 1726, su progetto dell’architetto piemontese Antonio Felice De Vincenti, venne innalzata la costruzione dell’Oratorio dell’Arciconfraternita. In seguito l’edificio fu modificato per adeguarlo al più moderno stile barocchetto piemontese; nel 1780 la vecchia chiesa fu demolita e la sua ricostruzione si concluse nel 1782. La facciata, delimitata da lesene ioniche, è spartita in tre ordini da cornici orizzontali. L’interno è a navata unica, voltata a botte, scandita da paraste e trabeazioni di gusto classico. Sui lati si aprono tre cappelle per parte; l’ampio presbiterio è sopraelevato e coperto da una cupola ottagonale su tamburo. L’arredo marmoreo conferisce all’interno un’impronta tipica moderna del gusto di fine settecento. L’altare maggiore, in preziosi marmi policromi, opera del marmoraro lombardo Giovanni Battista Franco, è datato 1786; mentre è del 1791 l’altare della cappella di Sant’Efisio, sulla destra. Qui è collocata la statua del santo, di un autore ancora ignoto, che ogni anno si porta in processione in occasione della famosa sagra del 1° Maggio. Nell’antica sacredstia è custodita la statua processionale del Lonis, databile al 1759. Nel 1798 fu eretto l’altare del Crocifisso nell’Oratorio dell’Arciconfraternita che, alla fine dell’Ottocento, fu annesso alla chiesa. La chiesa conserva dipinti di Francesco Costa, Domenico Colombino e del cagliaritano Sebastiano Scaleta. Fra le statue pregevole una scultura di ambito napoletano del XVII secolo raffigurante l’Ecce Homo.

Non visitabile sabato dalle 18.30 alle 19.30 e domenica dalle 09.00 alle 10.00.

Come arrivare: BUS 1/8

Visite guidate a cura di: Istituto Comprensivo Colombo

Telefono: 070652130

Chiudete gli occhi. Vi sembrerà di sentire voci di famiglia, risate, di annusare profumi antichi. La Villa di Tigellio è uno degli esempi più importanti di edilizia residenziale della Sardegna di età romana.  Risale al periodo compreso tra l’età repubblicana e il VI-VII secolo d.C.

Deve il suo nome alla figura dell’omonimo, famoso poeta e cantore, vissuto durante l'età Augustea in epoca Romana. Si tratta in realtà di un'elegante abitazione di un quartiere residenziale della città romana di Karales, sorta durante l'epoca romana nel I sec. a.C.

Gli scavi, cominciati nel 1876, portarono alla luce parte di alcuni ambienti ribattezzati Casa degli Stucchi. Negli anni Sessanta del secolo scorso emersero altre strutture, raccolte sotto il nome di Casa del Tablinio Dipinto, e un edificio termale.

Orari di apertura

Inverno: tutti i giorni 9 - 17

Estate: tutti i giorni 10- 14/ 15-19

Prezzi

Intero: € 2,00

Ridotto e gruppi: € 1,00

Opere liriche, concerti, pioggia di luci e applausi. Riposa quieto, in attesa di nuova gloria, l’Anfiteatro Romano, cullato dal Colle di Buoncammino di cui sfrutta il pendio naturale, scavato nella roccia calcarea e in parte rimaneggiato. La sua costruzione risale al periodo compreso tra il I e II secolo d.C., quando la roccia venne intagliata, prendendo forma di  gradinate, di un’arena di piccole dimensioni, di vari corridoi (vomitoria) e altri ambienti di servizio a queste collegati.

Ancora oggi, dalla sommità, è possibile godere di un magnifico panorama sul mare

Orari  di apertura:

dal venerdì alla domenica e tutti i giorni festivi, dalle ore 09:00 alle ore 18:00.

Per info e prenotazioni: itinerarituristici.lms@gmail.com oppure 070.2310022 – 33

Link correlati: www.anfiteatroromano.it

Sangue e mani giunte. Luogo di martirio, ma prima ancora di sepoltura, il complesso di San Saturno. Ovvero, tre edifici funerari tardo-romani risalenti al III e IV secolo a.C., reimpiegati in epoca successiva come luoghi di sepoltura cristiani e noti come Sacello di San Lucifero, Cripta della Chiesa o Sacello di Rude ed Eliano, e Sacello di San Lussorio.

Sul retro della basilica di età paleocristiana, è situata un'area funeraria di età tardo repubblicana, che vede susseguirsi mausolei, sepolture a sarcofago, a tumulo, a cupa e alla cappuccina.

Telefono: 07020101 Soprintendenza
Sito web: www.beniculturali.it

Orari di apertura:

Dal martedì al sabato: 09.00 - 13.00